performanceLucia Bricco e Myriam LaplanteCollezione impermanente in collaborazione con Elena Bellantoni, David Zerbib e gli studenti dell’Accademia di Belle Arti dell’Aquila e dell’École Supérieure d’Art Annecy-Alpes

Un viaggio onirico e frammentato nel museo, dove giovani artisti danno vita a visioni utopiche e performance collettive, illuminando l’arte del futuro in una mostra (im)permanente

Il museo, per sua natura luogo di ispirazione, diventa il tramite per condurci da un luogo ad un altro. La performance Collezione Impermanente consiste in una visita guidata tra gli spazi di un museo reso onirico, mutevole, frammentato, fumoso, indeterminato. Come linguaggio artistico, la performance ha sempre rifiutato di essere ingabbiata: è un fenomeno che accade in un preciso momento ad un essere umano che, di fronte ad un pubblico, crea una situazione che viene considerata opera d’arte, effimera e sfuggevole.
Collezione Impermanente vuole puntare lo sguardo al futuro. I giovani artisti coinvolti sano invitati a lavorare in uno spazio immaginato e desiderato, in una visione altra, dando luogo all’opera attraverso la performance collettiva in uno spazio vivo, transitorio, instabile, senza la pretesa di tentare di ancorare un momento unico.
Per questo motivo il progetto coinvolge giovani studenti universitari, guidati in un percorso di creazione di azioni, scorci, sogni individuali in un contesto collettivo di cura reciproca. Ad ogni partecipante è proposto di dare vita a una visione utopica: riflettere sul proprio futuro, immaginare uno spazio per sé, generare un cambiamento.
Gli spazi del museo preposti alla visita sono in penombra, come a cogliere lo spazio museale nelle sue ore notturne, quelle riservate al sogno, all’impalpabile. Ogni performance si attiva durante la visita guidata da Lucia Bricco e Myriam Laplante come parte di un’unica esposizione (im)permanente formata da una serie complessa e poliedrica di tableaux vivants.