con-formanceGiulia CrispianiUna parete che scotta
Teatro dell’Accademia di Belle Arti dell’Aquila
ingresso libero fino a esaurimento posti disponibili
Un’immersione in un’architettura che diventa custode di ricordi, voci e sensazioni.
Nello scalone dell’Accademia di Belle Arti dell’Aquila, progettata da Paolo Portoghesi, la Crispiani è come se ci ponesse una domanda: «Ti ricordi la classe che brucia, la porta che parla, i corridoi che toccano – quante storie sono scese qui per queste scale, quanti echi nel cortile che rimbombano ancora nel silenzio di tutta un’estate. Voi c’eravate? Noi sì»
Giulia Crispiani crea un’avanguardia erotico-sovversiva che sradica le logiche patriarcali del linguaggio. La sua pratica artistica si sviluppa a partire dalla parola scritta, privilegiando interviste, lettere d’amore e manifesti come esiti formali della sua ricerca. Il suo lavoro incorpora la forza generativa dei movimenti femministi configurandosi come la creazione di una comunità desiderata che diventi parte attiva della sua ricerca.