Arte Contemporanea all’Aquila, 1962-1968Alternative AttualiNuovi studi e ipotesi d’intervento
a cura di Giuseppe Di Natale con Massimo Fusillo
sala della voliera
ingresso libero fino a esaurimento posti
Storici dell’arte, dell’architettura, storici della critica letteraria e artistica, filosofi e storici della cultura riuniti a convegno per indagare tutti gli aspetti delle ricerche delle quattro mostre-saggio che il critico Enrico Crispolti organizzò presso il Forte Spagnolo a L’Aquila negli anni 60, analizzandone le possibili ricadute sull’oggi.
Un convegno internazionale articolato in due giornate per un duplice scopo: riflettere sul contesto socioculturale quello di un decennio, gli anni Sessanta, in cui per la prima volta in Italia, all’Aquila, si proponeva una tipologia espositiva alternativa rispetto a quelle in voga nel dopoguerra e ben rappresentate dalle mostre Salon e a “Premio”: ovvero una mostra a saggio critico che, in quanto nuova, non mancò di sollevare un acceso dibattito fra gli storici e i critici d’arte. Dall’altro lato, s’intende riflettere sulle ragioni critiche e metodologiche che portarono Crispolti alla scelta degli artisti e delle opere da esporre. L’obiettivo critico non era promuovere una tendenza piuttosto che un’altra, quanto prendere atto della realtà e quindi dell’esistenza concomitante di poetiche diverse e tuttavia linguisticamente fondate (Informale, Nuova Figurazione, Astrazione, Pop Art, ecc.).
Particolarmente indicativi in tal senso furono gli “omaggi” dedicati rispettivamente a Burri (1962), a Cagli, Fontana e Quaroni (1963), a Magritte, Mirko e Baj (1965), e le retrospettive antologiche dell’ultima edizione (1968) su Savinio, Delvaux, Reggiani, Styrsky, Toyen, Alberto Viani, Hoehme, Vacchi, Cavaliere, Somaini e Klapheck.
Partecipano al convegno due testimoni di quegli anni tutt’ora operativi: l’architetto Paolo Portoghesi e l’artista tedesco Konrad Klapheck.