talk e proiezioneRomanistanIl viaggio come modello d’incontro con l’altro
sala della Voliera
ingresso libero fino a esaurimento posti
proiezione in lingua originale, sottotitoli in italiano
Un road movie che racconta il viaggio da Bologna a Chandigarh intrapreso dall’artista per ripercorrere, a ritroso, l’itinerario migratorio di un popolo senza nazione, i rom.
In occasione di TERRENO. Tracce del disponibile quotidiano, l’artista Luca Vitone conversa con la curatrice della mostra Lisa Andreani sul film Romanistan (2019, 73’).
Il film racconta del viaggio dell’artista insieme a una troupe composta da un esponente della cultura romaní in Italia, un direttore della fotografia, un operatore, un fonico, un addetto alla produzione e alla logistica, e due autisti professionisti.
Il titolo è tratto dalle parole di Manush Romanov che immaginò la possibilità di dar vita a un utopico paese Rom.
Il popolo rom, però, approda nel XIV secolo in un’Europa dai territori già definiti e senza spazio per nuovi arrivati che, senza un’idea di Stato e senza un esercito, trovarono impossibile occupare un’area per rendersi sedentari. Romanistan si apre simbolicamente sugli affreschi del primo pittore rom della storia dell’arte, Antonio Solario, detto lo Zingaro e prosegue il racconto alternando momenti di vita comunitaria, paesaggi e interviste a personalità Rom, dal ministro del parlamento croato Veljko Kajtazi, all’attivista Lilyana Kovatcheva, al giornalista Orhan Galjus, al musicista e saggista rom Santino Spinelli che vive in Abruzzo. Il viaggio diventa un modello per studiare fenomeni di pluri-alterizzazione, sottraendosi a stereotipi e discriminazioni.