Metaverse art space platform online ARIUM
Valentina Vetturi presenta il nuovo “paesaggio performativo” I Never Think of the Future. It Comes Soon Enough #2 (2021) che permette al pubblico di confrontarsi con la storica Cypherpunk Mailing List, uno dei luoghi online più significativi di dibattito e incontro dell’internet delle origini, dove scienziati, attivisti e intellettuali hanno discusso come il mondo sarebbe cambiato attraverso l’uso di nuove tecnologie, approfondendo questioni che sono ancora oggi di grande attualità: Internet, privacy, crittografia, pseudonimia e anonimato, denaro digitale.
Nel Metaverso, è possibile navigare una partitura di testi in un ambiente digitale interattivo, sonoro e performativo. Si tratta di frammenti di dialogo della Cypherpunk Mailing List scelti casualmente da un programma generativo, sulla base di queste cinque parole: better, chance, to gain, enough e entropy.
a cura di Chiara Bertini e Serena Tabacchi
Miltos Manetas coinvolge il pubblico nel suo Floating Studio (2022). Il progetto è composto di un dipinto, che l’artista definisce “portale”, realizzato nella sede fisica del Museo attraverso una tecnica di pittura “impermanente”. Nello spazio del Metaverso, il visitatore naviga su una superficie riflettente, al cui orizzonte si staglia una rappresentazione 3D del nome dell’artista. Avvicinandosi alla rappresentazione, il visitatore nota immagini del lavoro dell’artista sulla superficie delle lettere. Questo studio “fluttuante” cambia nel tempo, arricchendosi dei portali che l’artista dipinge in diversi luoghi dell’Aquila e del mondo. Ogni portale presente sulle lettere diventa così accesso a un ulteriore spazio di indagine e approfondimento, in un gioco di rimandi e interferenze tra visioni passate e future.
a cura di Chiara Bertini e Serena Tabacchi
Michela De Mattei Estée Lauder, Expanded/Extended (2022) presenta un ambiente ambiguo e straniante, a metà tra un giardino dell’Eden fatto di prati, montagne, animali e una community virtuale dedita al benessere mentale e al supporto psicologico. Il metaverso è stato progettato per essere accessibile a Estée Lauder, un merlo indiano con cui l’artista conversa online dal 2015, riflettendo sulle condizioni di cattività, sulla comunicazione interspecie e sull’agency animale. Il metaverso ospita tutti e cinque i film della serie Estée Lauder – How to speak like president (2015), Adapting (2016), The fear of mistakes (2016), Hypnosis session (2018) diventando così un archivio completo della produzione.
a cura di Chiara Bertini e Serena Tabacchi
Jon Rafman presenta Shadowbanned 360° (2022): l’utente viene accolto dal volto, dalla bocca spalancata, del mostro di Bomarzo in una distopia infernale che funge da metafora poetica del nostro intrappolamento in un mondo dominato dalle immagini e dagli algoritmi. Modellata sulle illustrazioni quattrocentesche dell’inferno dantesco di Botticelli, l’opera di Jon Rafman segue un’architettura a spirale infinita in cui i naviganti sono idealmente invitati ad entrare nei meandri spaventosi del mostro senza avere più scampo.
a cura di Chiara Bertini
Riccardo Benassi è un artista multidisciplinare che combina elementi sonori, visivi e performativi basato a Berlino. L’opera Dancefloorensick (2021) consiste in una serie di sei video essay da vedere uno dopo l’altro per essere fruiti come un unico flusso tra sonorità, linguaggio e movimento. Un viaggio visivo, linguistico e sonoro fatto di bassi e ronzii di vario tipo, immagini notturne, filmati di ravers ripresi durante la prolungata chiusura per la pandemia nella città di Berlino e testi di cultura pop, poetici e teorici che convergono nella creazione di un’opera con diversi livelli di lettura, ascolto e partecipazione.
a cura di Chiara Bertini
Danilo Correale è un artista e ricercatore che vive e lavora a New York City. Speculando sull’idea del Museo come Fabbrica, l’artista realizza nello spazio del MAXXIVERSO Eternal Flame (2023), un ready made virtuale di una fiaccola che arde all’infinito e che rappresenta una metafora del lavoro industriale e, dato il contesto del museo, anche di quello artistico e culturale. L’alta fiamma brucia i gas indesiderati dei processi chimici rendendo manifesta la continuità del consumo e del lavoro delle fabbriche che come il lavoro immateriale resta attivo e sempre “a disposizione”, in una dimensione di temporalità espansa e illimitata.
a cura di Chiara Bertini
Numero Cromatico è un collettivo artistico interdisciplinare, composto da ricercatori provenienti da vari campi del sapere, dal mondo dell’arte alle neuroscienze. Utilizzando lo strumento dell’intelligenza artificiale per generare testi sul futuro, The future is here, somewhere (2023) evoca una pluralità di traiettorie e voci sul futuro dell’umanità e degli esseri viventi. La direzione è quella di una possibile coesistenza tra esseri umani, natura e tecnologia con uno sguardo attento sull’impatto che le tecnologie digitali possono avere sul futuro del pianeta. ll progetto rientra nella ricerca del collettivo sulla stimolazione di processi cognitivi e sensoriali consci e inconsci del pubblico, sull’integrazione di intelligenze artificiali come strumento per la creazione artistica e del testo come strumento per esaltare la potenza fisica e sinestesica della parola.
a cura di Chiara Bertini