A pochi passi dalla Fontana Luminosa e da Corso Vittorio Emanuele, nel cuore del centro storico de L’Aquila, si trova Palazzo Ardinghelli.
L’edificio è stato progettato tra il 1732 ed il 1743 dall’architetto romano Francesco Fontana, figlio del più celebre Carlo. L’elemento che caratterizza l’architettura, insieme alla facciata, è il cortile da cui ha origine uno scalone monumentale di derivazione borrominiana affrescato dal veneziano Vincenzo Damini nel 1749.
Proprio la corte interna, che attraversa il Palazzo tra piazza di Santa Maria in Paganica e via Giuseppe Garibaldi, rende il Museo anche uno spazio pubblico a disposizione della città, affine al sistema urbano della piazza del MAXXI di Roma, che accoglie il quartiere e la città.
Il sisma del 2009 ha fortemente danneggiato l’elegante edificio che è stato oggetto di un accurato e sapiente intervento di consolidamento, miglioramento sismico e restauro conservativo, realizzato a cura del MiBACT grazie a un finanziamento del governo russo.
L’intervento museografico e l’adattamento degli spazi funzionali all’allestimento delle opere della Collezione del MAXXI e al programma culturale, è stato progettato da un team di tecnici esperti della Fondazione MAXXI d’intesa con il MiBACT.